Analogamente al Secondo Tomo del Libro Bianco 2025, anche il Terzo è focalizzato sugli annosi problemi che ci riserva la gestione dei Servizi Pubblici mentre fa capolino con (pre)potenza la possibilità che la metodica dell’AI possa intervenire con qualche utilità. Con un piccolo passo indietro, non possiamo non ricordare che nel 1989, anno del muro di Berlino, un noto politico italiano mise in guardia sui poteri della economia e soprattutto della finanza nelle decisioni che un tempo sarebbero state di pura spettanza politica, affermando che “la politica era diventata ininfluente di fronte alla forza dell’economia e della tecnologia”. Questo dilemma, spesso ambivalente, si riproduce con insistenza nella vita economica del Paese specie nella fase presente che vede le transizioni (economica, energetica, di trasporto e mobilità, e quindi stile di vita) al centro della trasformazione del nostro stesso modo di vivere e verso maggiore sostenibilità e cura del pianeta. La prevalenza dei poteri in gioco, straordinariamente verticalizzata, potrà essere mitigata e magari risolta dal concorso di più valenze culturali, quella interdisciplinarità che noi chiamiamo Intelligenze Naturali Condivise. Queste, unitamente allo strumento artificiale, l’AI, saranno in grado di attenuare la verticalizzazione dei poteri, rendendo, con una maggiore orizzontalizzazione, democratica la transizione?