Quest’opera consiste in una critica radicale del pensiero di F. Nietzsche, un autore che, incredibilmente, è apprezzato da molti. Sul piano razionale, viene sottolineata l’inconsistenza sia delle tesi di Nietzsche sulla non-conoscibilità e non-esistenza del “mondo reale” (dimostrando che del mondo è possibile una conoscenza “imprecisa” ma di grande significato cognitivo) sia della bizzarra fantasticheria metafisica nota come “eterno ritorno di tutte le cose”. Sul piano morale, viene evidenziata sia l’incapacità di Nietzsche di comprendere l’esistenza del bene morale sia, soprattutto, la sua assoluta mancanza di sentimenti e istinti morali. Ciò lo porta al nichilismo. Inoltre, egli propone diversi “disvalori”, in base ai quali: (a) disprezza le masse, che chiama “gregge” o “armento”, ed esalta i “grandi uomini”; (b) difende la menzogna, la crudeltà, il predominio del male; (c) ritiene che la vita funzioni in modo lesivo, violento, sfruttatore, distruttivo; (d) giudica negativamente la compassione; (e) è contro la legge, la giustizia, l’uguaglianza dei diritti, la democrazia; (f) odia e disprezza le donne; etc., etc. Il suo animo è dominato dalla volontà di potenza che in realtà è volontà di prepotenza; l’essere che egli sogna, il SuperUomo, è in realtà un SuperCriminale. A tutto ciò, viene opposta una solida concezione morale. Per l’originalità del suo contenuto, questo libro potrà essere letto con interesse dagli studiosi e cultori di filosofia.