Aracne, 2024
ISBN: 979-12-218-1518-4
Formato: 14 x 21
Pagine: 272
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Nel secolo scorso Bruno Nardi criticò la “leggenda” del tomismo di Dante e sottolineò l’influenza che l’averroismo aveva esercitato su di lui. Oggi l’alternativa fra un Dante “tomista” e un Dante “averroista” ci pare mal posta, ma resta interessante indagare come egli si confrontò coi testi di Averroè e rielaborò la concezione della filosofia circolante fra i maestri che insegnavano a Parigi e nelle università italiane. I sette saggi raccolti in questo volume mostrano che leggere da questa prospettiva le opere di Dante non solo ci consente di approfondirne alcuni temi cruciali (la natura degli angeli e di Dio, la conoscenza umana e i suoi limiti, la felicità come compito individuale e collettivo), ma ci invita a ripensare la stessa immagine che Dante aveva di sé e che noi abbiamo di lui: Dante si considerava un filosofo? In che senso noi, oggi, possiamo considerarlo tale?